Depilazione e son dolori: scelta libera o costrutto sociale?

La depilazione è oramai un’abitudine assai diffusa all’interno della società odierna. Ma si tratta davvero di pura e semplice abitudine?

Partiamo dalle origini di una simile pratica, che risalgono addirittura all’antico Egitto. Proprio così, la depilazione è radicata in profondità e localizzata anni e anni indietro nel tempo. Il pelo è sempre stato visto come un difetto, totalmente antiestetico, soprattuto per quel che riguarda e riguardava il corpo femminile, che avrebbe dovuto il più possibile raggiungere sembianze infantili.

Proprio in Egitto infatti, le donne solevano radersi completamente dalla chioma in giù, attraverso l’utilizzo di pietre abrasive o conchiglie affilate. Anche in Oriente la depilazione si diffuse ampiamente, a partire dai paesi arabi ed arrivando fino in Giappone. La pratica prese con il tempo sempre più piede, arrivando infatti indenne fino al ventunesimo secolo, il nostro.

Nonostante le tecniche di depilazione siano cambiate, il pelo rappresenta ancora oggi un evidente segno nero, in contrapposizione agli standard di bellezza moderni.

Come può però una cosa così piccola ed insignificante condizionare un’intera società?

Esatto, è proprio di società e di condizionamento che si parla, perché la depilazione attualmente non è una scelta libera bensì un vero e proprio mezzo di legittimazione. È un mondo in bianco e nero il nostro, binario, il quale non fa altro che legare il concetto di femminilità all’assenza di pelo e la mascolinità alla sua presenza.

È un’abitudine oramai, un veleno radicato fin nel profondo, difficile da estirpare, a mio avviso persino impossibile.

Me lo hanno insegnato sin da quando ero bambina, dopotutto. ‘Se bella vuoi apparire, un poco devi soffrire’. E ho sofferto davvero nella vita, come tutte, combattendo contro il nemico principale: la mia femminilità. O meglio, non la mia, ma il suo concetto, vago, macchiato e viscidamente irraggiungibile. Essere donne per la società infatti, la maggior parte delle volte, richiede tempo, richiede denaro, richiede sacrificio.

La perfezione e la femminilità camminano, e hanno sempre camminato, a braccetto, con la sola differenza che la prima non esiste, mentre l’altra ci viene imposta.

Gli ideali estetici remano contro al pelo da tempo oramai immemore, ma non è soltanto la popolazione femminile ad esserne rimasta coinvolta, bensì l’intera società.

Le donne cis devono infatti conformarsi agli standard, naturalizzando così la pratica della depilazione, vissuta come un vero e proprio obbligo. l’allontanamento dai canoni di femminilità da parte della suddetta comunità si trascina dunque dietro delle conseguenze più o meno gravi, le quali si ingigantiscono però per la comunità transgender e non-binary. Una mancata adesione agli standard da parte loro comporta infatti la messa in dubbio della loro stessa identità di genere, che spesso sfocia o potrebbe sfociare in attacchi transfobici e violenza.

Persino la popolazione maschile non è esente dalle conseguenze di stereotipi e modelli imposti. La mascolinità moderna vuole il pelo, e gli uomini depilati corrono inevitabilmente incontro a pregiudizio e discriminazione, seppur in maniera più dannosa e velata.

Poste tali premesse, si tratta per voi ancora di una scelta completamente libera?

La verità è che ci depiliamo (o non ci depiliamo) per non pagare delle conseguenze, il che rende la nostra scelta tutt’altro che libera.

Piegarsi a degli standard di bellezza e al giudizio imposto dalla società richiede innumerevoli sacrifici. Ne vale dunque la spesa? Quanto è importante per noi piacere ed essere accettati dal resto del mondo se dall’altra parte della bilancia pende il nostro libero arbitrio?

Non è l’abolizione della depilazione ciò che vorrei vedere all’interno della mia società, ma la serena apertura di un ventaglio di rappresentazione e accettazione dei corpi. Liberi. Con o senza peli, in un mondo non binario, che tiene conto non solo del bianco e del nero, ma delle migliaia sfumature di grigio, tutte belle, tutte valide, e soprattutto tutte rispettabili.

E tu, per chi ti depili?

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